Vaghissimo Ritratto – Comunicato stampa

Gianluigi Trovesi / Gianluca Petrin / Fulvio Maras
Vaghissimo ritratto
Gianluigi Trovesi: alto clarinet; Umberto Petrin: piano; Fulvio Maras: percussion, electronics
ECM 1983 CD 6025 170 9774 (2)
Uscita: Febbraio 2007

“Vaghissimo ritratto” significa, tra le altre cose, “un bellissimo quadro”, “un’impressione vaga”, “un’immagine somigliante”. Questo progetto di “improvvisazione da camera” ideato da Gianluigi Trovesi introduce ad un trio che combina graziose melodie a ritratti musicali d’ogni possibile provenienza: Palestrina, Orlando di Lasso, Monteverdi, Josquin Des Prés, Jacques Brel, il cantautore Luigi Tenco, come del resto brani dei membri del gruppo, improvvisazioni spontanee e collettive. Qui è offerto e coperto uno spettro eccezzionalmente vasto, che costituisce sia un viaggio attraverso la melodia nella musica d’arte occidentale quanto un’analisi dell’alto artigianato del compositore di canzoni in un ambito allargato.

I primi semi per il progetto furono piantati nel 2001 quando Gianluigi Trovesi e il pianista Umberto Petrin furono invitati a suonare in un concerto organizzato nel 100° anniversario della morte di Alfredo Piatti, il violoncellista-compositore di Bergamo amato da Liszt e Mendelssohn. Le loro decostruzioni delle sue melodie fecero scaturire idee per un fresco e inedito progetto ECM – specialmente dopo che le percussioni, l’elettronica e i campionamenti di Fulvio Maras furono inserite nel gruppo. Tramite la sua esperienza nella musica per il teatro e la lunga consuetudine di lavoro con Trovesi, ad esempio con l’Ottetto (“Fugace”), Maras è capace di creare particolari atmosfere attorno al gioco di clarinetto e pianoforte, valorizzandone l’interazione e suggerendo relazioni all’interno di un repertorio certamente a vasto raggio. Questi “incontri” con il fantasma di Piatti – talvolta appena pallidamente distinguibile attraverso il prisma del loro improvvisare – si svolgono lungo il filo rosso di un album che contiene sia il più affascinante Trovesi degli ultimi tempi ma che si assume il merito del debutto di Petrin su ECM.

Certamente riconosciuto come una delle più importanti figure nell’ambito dell’improvvisazione europea, Trovesi arrivò all’ECM tramite l’Italian Instabile Orchestra e il cd “Skies of Europe”, per poi realizzarne altri tre: due in accoppiata con il fisarmonicista Gianni Coscia – “In cerca di cibo”, “Round About Weil” – e uno alla testa del proprio Ottetto, con il già citato “Fugace”. Significativa è stata anche la partecipazione al progetto “Charmemediterranéen” con la ONJ diretta da Paolo Damiani. Suonando Trovesi diversi strumenti a fiato, ne aveva portati per la seduta di registrazione di “Vaghissimo ritratto” a Udine un discreto numero per poi concentrarsi esclusivamente sul clarinetto contralto.

Umberto Petrin fa tuttora parte con Trovesi dell’Italian Instabile Orchestra e si è integrato come pianista nel 1997, in sostituzione di Giorgio Gaslini che lasciava: è ben conosciuto come poeta ed è nota la sua vicinanza con il mondo delle arti visive. Naturalmente lo è ancor più come “poetico” pianista e compositore ma è anche popolare la sua attività a fianco di Stefano Benni, scrittore, e di Giuseppe Cederna, attore. Ha pubblicato diversi contributi su importanti riviste letterarie e ha lavorato con molti dei più importanti musicisti italiani ed internazionali, tra i quali: Steve Lacy, Lee Konitz, Tim Berne, Paul Rutherford e molti altri ancora. Il suo mondo musicale è stato influenzato da Skryabin da un lato e da Thelonious Monk dall’altro, e di conseguenza egli ha una profonda consapevolezza del rapporto colore- suono quanto delle possibilità del ritmo, ostinato od irregolare che sia.

Fulvio Maras ha suonato e registrato con importanti figure del jazz italiano come: Giancarlo Schiaffini, Paolo Damiani, and Bruno Tommaso oltreché, naturalmente, Gianluigi Trovesi. Sul lato internazionale ha dato concerti con musicisti del calibro di Ralph Towner, Pierre Favre e Kenny Wheeler. Ha lavorato in ambito jazz, orchestrale, “world music”, musica per il teatro e contesti pop avendo ampie possibilità sia come percussionista sia come manipolatore di effetti elettronici. In questo disco, oltre che al set percussionistico, suona un campionatore AKAI, una piastra Roland Handsonic, e un computer Mac.

Il libretto del CD comprende alcune fotografie e un testo di Steve Lake.